Giovanni

Diciamolo, Domani, un altro giorno è una gran carica di ottimismo. Ma è un ottimismo che ti obbliga a lavorare, a fare, a prendere una direzione che non sia (solo? per nulla!) lamentazione quotidiana. Vincendo la mia comoda pigrizia affronto con serenità e curiosità questa piccola avventura di democrazia.
Ci muoveremo nell’affollato mondo della comunicazione, ma con Alex ed Enzo proveremo a portare qualcosa di originale.

Dentro una cornice ideale di diritti libertà e democrazia, che ognuno necessariamente interpreta secondo la propria cultura e il proprio vissuto, vogliamo introdurre un metodo di comprensione della realtà e di condivisione dei contenuti. E questo significa lavoro, empatia, grattare sotto la ruggine, condividere, accettare consigli e critiche.
Significa comprendere e spiegare prima di tutto a noi stessi, perché solo così potremo offrire ad altri contenuti comprensibili.
Significa sollecitare confronti, leggere libri, tradurre testi, cercare dove altri hanno smesso di cercare o non hanno trovato.
Significa provare a mettere in crisi consolidati pregiudizi.

Con tutta la buona volontà, non si possono affrontare da soli certi mari perigliosi. Affinché domani sia un altro giorno, occorre avere buoni compagni di viaggio cui poter affidare con fiducia il portafogli delle emozioni e delle speranze. Io li ho!

[Giovanni Oteri vive a San Mauro Torinese ed è un ex ICT oggi in pensione]